Il ritratto notturno di Laura Morelli

Titolo: Il ritratto notturno

Autore: Laura Morelli

Pubblicato: Piemme

Genere: Narrativa

Pagine: 395

Trama

«Un romanzo avvincente e allo stesso tempo una riflessione affascinante su eredità, senso di colpa, complicità, orrori di guerra e, soprattutto, sul potere singolare dell’arte.»
– Alyssa Palombo, autrice di Le confessioni dei Borgia –

Milano, 1490. Cecilia Gallerani è solo una sedicenne alla corte di Ludovico il Moro quando l’amore di quest’ultimo e il genio del suo pittore di corte, Leonardo da Vinci, congiurano per farla passare alla Storia. Immortalata per sempre, cinquecento anni dopo sarà ancora lì, a stringere il suo ermellino candido, in uno dei ritratti più famosi dell’arte. Ma lei questo non può immaginarlo: quel che le interessa è l’amore di Ludovico, e la speranza di diventare, un giorno, la signora di Milano, nonostante la presenza della moglie Beatrice d’Este.

Monaco, 1939. Ben altre passioni agitano Edith, curatrice museale nella Germania nazista. Inconsapevolmente, si ritrova coinvolta nell’espropriazione sistematica delle collezioni d’arte dei mercanti ebrei a opera dei nazisti. Finché, un giorno, si rende conto che obbedire agli ordini vuol dire macchiarsi dello stesso crimine dei suoi superiori. E così comincia, clandestinamente, a tracciare tutto ciò che viene rubato e trasferito nelle ville dei gerarchi nazisti. Fino a quando, proprio uno di loro, Hans Frank, il “Macellaio della Polonia”, la sceglie come sua collaboratrice personale. Hans espone nel suo ufficio il meraviglioso quadro che ritrae la giovane Cecilia Gallerani, la Dama con l’ermellino, di cui ben presto si perderanno le tracce.

Intrecciando le storie di due donne legate, a cinquecento anni di distanza, dallo stesso quadro, Laura Morelli infonde la sua profonda conoscenza dell’arte rinascimentale in un romanzo storico avvincente, palpitante e ricco come i dipinti che descrive. Dalla Milano di Leonardo da Vinci e Ludovico il Moro alla Germania nazista e alla Polonia invasa, l’incredibile destino di un capolavoro che ha resistito alle intemperie della Storia.

Review tour: personalità a confronto

La dama con l’ermellino è un quadro che mi è sempre piaciuto e affascinato. Sarà perché dipinto dal grande Leonardo da Vinci, sarà perché la professoressa d’arte delle superiori ci aveva fatto studiare in maniera entusiasmante quest’opera, o più semplicemente è un dipinto che è bello senza cercare una precisa motivazione.

Il dipinto è il ritratto di una nobile donna vissuta nell’alto rinascimento ed è il punto di partenza per questo meraviglioso libri narrati a più voci e in epoche differenti, che riescono a donare al lettore una bellissima storia.

Della vita di Cecilia Galleani, si conosce tutto proprio grazie al dipinto in cui è ritratta e in questo libro viene caratterizzata in maniera pungente. La sua storia inizia a Milano in procinto di entrare in convento e già dalle prime frasi si legge della mentalità dell’epoca, degli usi e delle regole della società. L’apparente remissività di Cecilia potrebbe colpire, ma pensando all’epoca non stupisce. Proviene da una famiglia rispettabile che ha provveduto a una vasta educazione che, unita all’intelletto fine, esalta l’acume della giovane ragazza. La passione e il trasporto che prova per il suo amato Ludovico il Moro donano al romanzo una nota rosa che colora una narrazione fluida e avvincente.

Edith vive in un periodo storico buio, totalmente buio, e ad aggravare la situazione è la considerazione che gli uomini avevano delle donne, anche se acculturate come lei. Ama il suo lavoro, il silenzio del laboratorio di restauro, e trova difficile parlare in pubblico. La timidezza è la prima caratteristica che colpisce di lei. Ma poi arriva la forza nel gestire un padre la cui malattia ha cancellato ogni traccia dello studioso intelligente di un tempo. La prima guerra mondiale non l’ha vissuta, ma gli adulti attorno a lei se la ricordano e non perdono occasione di spiegare com’era dura la quotidianità. La prospettiva di sposare il suo amato Heinrich sfugge con la partenza per entrambi per la Polonia e la paura va a pari passo con l’incertezza perché i venti di guerra e il nazismo sono sempre più forti. Solo l’arte la tiene aggrappata a una parvenza di serenità che le servirà per affrontare la guerra.

Sono due giovani donne che vivono il loro tempo affrontandolo con determinazione. Il valori dell’amore assume un tono più profondo rispetto quello legato a una coppia, perché c’è l’amore per la vita, per la propria terra, per la famiglia e per l’arte.

Buona lettura!
Sushka

 

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