Sbagliata di Daniela Delle Foglie

Titolo: Sbagliata

Autore: Daniela Delle Foglie

Pubblicato: Mondadori

Genere: Romanzo rosa

Pagine: 230

Trama

Emma ha trent’anni e, anche se viene pagata poco e sempre in ritardo, ama tantissimo il suo lavoro: organizza i migliori concerti della capitale al Rope, locale di riferimento della scena indie romana.
Ma a differenza della sua vita professionale, quella sentimentale è un totale disastro. Il fatto è che Emma non cerca l’amore, anzi è sicura di non meritarselo e per questo ha messo a punto un raffinatissimo meccanismo di autosabotaggio che le fa collezionare tipi improponibili, quelli a cui nessuna darebbe mai neanche il numero. Finché nella sua vita, fatta di serate che finiscono sempre all’alba, bicchieri di troppo e vocali deliranti, compare Matteo, un ragazzo così giusto per lei da farla scappare a gambe levate. Perché se c’è una cosa da cui Emma vuole tenersi alla larga è proprio la felicità. E il motivo ha a che fare con il suo passato, un passato da cui ancora non è riuscita a staccarsi…
Sbagliata si ispira al podcast di Virginia Valsecchi e Daniela Delle Foglie, che in breve tempo ha scalato le classifiche di tutte le piattaforme di podcasting italiane, diventando un vero e proprio caso.

Recensione

Il mondo dei social ci ha abituati a soffermarci, dati alla mano, per non più di tre secondi sui post, o sulle foto, e il limitarci a leggere i titoli degli articoli. Ovviamente se qualcosa ci interessa continuiamo a leggere o guardare ciò che ha attirato la nostra attenzione, di certo il dito è diventato abile nel far scorrere lo screen tanto quanto la nostra mente a cogliere quello che i nostro occhi guardano.

Scrivo questo perché nel leggere Sbagliata ho avuto la sensazione della velocità del quotidiano che vive Emma. È una giovane donna che rifugge dall’amore, ormai troppo convinta di non andare bene per nessuno e non evita di finire le nottate con uomini che. fin dall’inizio. appaiono improbabili. Sembra che abbia una calamita nello scegliersi tipi assurdi che solitamente incontra al supermercato, in banca o alle poste oppure sul posto di lavoro e non fa una piega nel rifiutare di ‘proseguire la serata da soli‘. Si è laureata in scienze della comunicazione e lavora come direttrice artistica al Rope, un locale di Roma, dove si sente realizzata nello svolgere un lavoro che le piace, anche se ogni imprevisto le viene fatto notare come se fosse una cosa gravissima.
Quando i suoi genitori l’hanno lasciata sola a Roma, per rifarsi una nuova vita a Viterbo e mentre lei stava dando l’esame di maturità, in lei è esplosa la sensazione di sentirsi abbandonata e da quel momento diffida dallo stringere relazioni di qualsiasi tipo con le persone con cui entra in contatto. Solo con Bianca, la sua migliore amica con cui divide l’appartamento, ed Edo, a cui manda infiniti vocali e messaggi su whatsapp, sono gli unici che sente vicino e come parte della sua nuova famiglia.

Bianca è una persona dolce, attenta e premurosa con tutti. È un piccolo genietto, tanto che è convinta di salvare la Terra. La sua amicizia con Emma è talmente forte che spesso i suoi atteggiamenti, e suggerimenti, appaiono come fraterni e la sua qualità è quella di non criticare mai gli sbagli di Emma.

Il personaggio di Matteo appare in sordina, prima il lettore è portato a leggere dell’autodistruzione affettiva che Emma segue in maniera schematica e poi prende spessore e un importante spazio nella storia. Rispetto agli altri uomini Matteo spicca per il suo silenzio, per la premura e rispetto nei riguardi di Emma e per i suoi sorrisi. Insomma è tipo una goccia che pian piano riesce a modellare la roccia.

Le ambientazioni romane non sono quelle classiche ma il lettore viene fatto girovagare nella periferia e in zone non tipicamente turistiche. Onestamente non sono rimasta impressionata da nessuna in particolare, se non ridere della scena ambientata in un parcheggio in cui Emma si ritroverà da sola con un comico (niente spoiler).

I personaggi secondari, a parte quelli menzionati, ruotano attorno a Emma in susseguirsi e nessuno è riuscito a impressionarmi in particolar modo, proprio perché è tutto così talmente veloce/frenetico che non si è dato un approfondimento particolare a nessuno di loro.

La scrittura di Daniela Delle Foglie non si perde in eccessi, la sua scorrevolezza è data anche dall’arrivare immediatamente al dunque di ogni situazione in cui Emma si trova. C’è da dire che i gusti personali possono non essere soddisfatti mentre si legge un libro: può non piacere l’ambientazione. l’evoluzione di un avvenimento e/o i personaggi. A me è capitato proprio con Emma, perché l’ho trovata troppo kamikaze nelle relazioni, troppo altalenante fra l’essere flemmatica o agitata e troppo vittima. MA (in maiuscolo) c’è da dire che è un personaggio inventato di una storia e va benissimo nel contesto in cui è stata inserita e per com’è stata caratterizzata. Sono sicura che se fosse stata descritta differentemente, questa storia non avrebbe avuto questo tipo di registro.

Buona lettura!
Sushka

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