Il ricordo delle cose belle di Mary Ellen Taylor

Titolo: Il ricordo delle cose belle

Autore: Mary Ellen Taylor

Pubblicato: Newton Compton

Genere: Romanzo rosa

Pagine: 384

Trama

Lettera dopo lettera, prende vita una storia indimenticabile…
La vita di Megan non è stata affatto facile, ma ora vuole voltare pagina e realizzare il proprio sogno, anche per il bambino che porta in grembo: decide così di ristrutturare una casa in Virginia appartenuta a un lontano antenato, per riportarla agli antichi splendori. Grazie all’aiuto dei suoi amici è sicura di farcela in tempo per la stagione turistica. E Spring House è ricca di storie affascinanti che aspettano solo di essere svelate. Ma la scoperta più sensazionale la attende nella casetta del custode, ai margini della tenuta: in un vecchio e polveroso baule sono gelosamente custodite alcune lettere risalenti al secolo scorso. E così, lettera dopo lettera, Megan si ritrova a compiere un emozionante viaggio nel passato che potrebbe rappresentare il nuovo inizio che stava aspettando.

Recensione

Dopo la meravigliosa lettura del libro Segreti, bugie e una tazza di caffè sono tornata più che volentieri a Cape Hudson per scoprire la storia di Megan, personaggio che nel precedente libro appariva con un ruolo secondario anche se in rilievo rispetto ad altri.

Sulle spalle della giovane Megan c’è un pesante carico composto dall’imminente nascita della bambina che porta in grembo, concepita con Scott morto in guerra mesi prima, dalla madre che la vorrebbe di nuovo inserita nel settore del catering e dalla ‘suocera’ che pretende di avere le prove che quella bambina sia davvero sua nipote. Non in ultimo, da sempre, prova un’assenza di senso di stabilità acquisito fin dall’infanzia per i continui spostamenti che faceva con la famiglia.
Potrebbe apparire cinica per il suo modi freddo nel non affezionarsi troppo ai luoghi, o alle persone, in realtà Megan cerca di assorbire il calore e la quiete di un posto e dei suoi abitanti da portare con se nella nuova destinazione senza affezionarsi troppo e provare dolore.
Fin da piccola è appassionata alla storia, è un topo da biblioteca e le piace girovagare per gli edifici storici, ha abbandonato la laurea in giurisprudenza per il dottorato di storia e la passione per l’antiquariato è anche il suo lavoro.
La gravidanza le ha ulteriormente aumentato la paura del futuro e l’esigenza di mettere le mani vanti lavorando incessantemente e in più settori.
Tutti conoscono la sua infinita conoscenza degli oggetti, mobili o abitazioni storiche e la contattano per una consulenza o vendita.
Il giorno di inizio di sgombero della casa, che in origine era appartenuta al burbero Samuel, il nonno di Lucy, Megan si perde nel trovare oggetti particolari di cui ipotizza anche la storia delle persone a cui erano appartenuti, delle fotografie ingiallite, di lettere e diari.
L’amicizia che la lega a Lucy è indipendente da fatto che lavori per lei per la ristrutturazione sia di Spring House che di Winter Cottage, mentre non può dire lo stesso per Rick.

Lo sceriffo della zona è Rick, un giovane che, dopo la carriera militare, è tornato a Cape Hudson per stabilircisi. Possiede un profondo senso di lealtà che dimostra verso Samuel sopratutto da quando è morto e continua ad avere premure con Megan. È riservato, tutto d’un pezzo, generoso e disponibile. Il termine ‘un bravo ragazzo’ non riesce a esprimere bene il concetto riferendosi al suo personaggio.

Lucy, Natasha e Hank sono i protagonisti del precedente libro, in questa storia sono affiatati e con una parvenza di famiglia che si sta formando. Assieme agli altri personaggi secondari attribuiscono alla storia l’atmosfera del paese dove tutti si conoscono e niente può essere nascosto.

Utilizzando le lettere epistolari fra le sorelle Diane e Claire con dei flashback, e le pagine del diario di Samuel, l’autrice Mary Ellen Taylor inserisce eventi storici che iniziano dal 1900 e proseguono negli anni a seguire, come la seconda guerra mondiale, utilizzandole come dei pezzi di puzzle che vanno a comporre le storie delle famiglie che hanno vissuto a Cape Hudson.

Di rilievo è il racconto della vita che Diane che iniziano ai suoi dieci anni ed è molto interessante la ricostruzione storica, ma sopratutto le relazioni personali che la bambina vive mentre da bambina diventa una ragazza. Le esperienze la formeranno, lasciando intatta la sua genuinità e il ricordo della famiglia prima che fosse divisa.

I paesaggi sono da incanto, le descrizioni facilitano l’immaginazione della natura che avvolge ogni cosa, degli edifici e delle vie. Gli interni sono incantevoli e la differenza fra presente è passato è data dalla polvere e dalla muffa che il tempo ha lasciato sui libri, oggetti e fotografie.
Ribadisco che la scrittura dell’autrice è scorrevole, ammaliante e molto dolce, indubbiamente la traduzione ha avuto la sua parte, di certo il susseguirsi degli eventi, le caratterizzazioni e il fascino di scoprire il passato sono ben strutturati ed equilibrati.
L’unico neo è stato il fatto dei troppi nomi menzionati riferiti agli eventi passati, è vero che all’inizio del libro ci sono due alberi genealogici ma non è stato pratico fare avanti e indietro per capire ‘chi è imparentato con chi’.

Mi piace leggere storie di questo genere, dove una lettera scritta con una bella calligrafia, o una foto ingiallita, stuzzicano la curiosità e il bisogno di sapere di più. Sono cimeli storici che ci aiutano a non dimenticare il nostro passato, le nostre origini e donano la speranza che il futuro lo si può cambiare indipendentemente dal passato.

Buona lettura!
Sushka

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