Fiocchi di neve e una tazza di tè di Ellen Berry

Titolo: Fiocchi di neve e una tazza di tè

Autore: Ellen Berry

Pubblicato: Newton Compton

Genere: Narrativa

Pagine: 363

Trama

Lucy ha sempre adorato il Rosemary Cottage, fin da quando era bambina. Nonostante l’aspetto fatiscente, la incantavano le mura antiche e la quieta atmosfera che percepiva lì attorno. Non avrebbe mai potuto immaginare che trent’anni dopo ne sarebbe diventata la proprietaria… Quando ha perso il lavoro, l’annuncio di vendita del cottage le è sembrato un segno. Uno di quelli che non si possono ignorare. E così si è trasferita insieme al marito e ai figli nella ridente località di Burley Bridge, decisa a trasformare il casale in un delizioso B&B e a dare una svolta alla propria vita. Ma le cose non sono andate esattamente come aveva immaginato e, dopo aver visto naufragare il suo matrimonio, Lucy si ritrova a fare i conti da sola con due bambini e gli ospiti della struttura. Forse comprare il Rosemary Cottage non è stata la migliore delle idee… Ma proprio quando sta per gettare la spugna, il destino mette sulla sua strada qualcuno che potrebbe sconvolgere di nuovo i suoi piani.

Recensione

Attraverso la narrazione in terza persona, il lettore entra in punta di piedi nella vita di Lucy e si trova a vivere una fase della sua vita fatta di alti e bassi, di amore e di delusione, di amicizie e speranza.

Nella vita di Lucy capita un’evento che le dà la possibilità di dare una svolta alla sua vita e realizzare il sogno d’infanzia di comprare il Rosmary cottage. Con entusiasmo ristruttura il cottage per trasformarlo in un B&B e creare una nuova attività familiare a cui partecipa anche il marito.  L’entusiasmo e la forza di reagire sono una sua prerogativa ed è una parte di sé stessa che a lungo aveva lasciato assopire quando la sua vita di prima era diventata abitudinaria. Ama quello che sta facendo, si sente in sintonia con il marito Ivan e spera di vedere crescere i figli Marnie e Sam in un ambiente più accogliente rispetto alla città in cui sono nati. La prima cosa che colpisce di lei è l’accoglienza che ha nei confronti di tutti e la dimostra non solo con i  gesti ma anche creando un ambiente che faccia sentire le persone a proprio agio.
Con Ivan sembra esserci complicità, ma l’unione si incrina appena le ambizioni lavorative di lui fanno capolino, fino al dolore che ne consegue. Il crollo che prova Lucy è il fondo che le permetterà di risalire e di avere la vita che merita e mostrare quando il cuore può sopportare il dolore ma, allo stesso tempo, quando amore può contenere.

Al contrario di Lucy, James non ha dei bei ricordi d’infanzia che lo legano a Burley Bridge e ci torna solamente per far visita all’anziano padre. cresce in una famiglia atipica e la sua formazione è basata sull’indipendenza e sull’arte dell’arrangiarsi. Appena ne ha la possibilità scappa dal paese e, grazie alle sue abilità nella lavorazione del legno, trova lavoro come falegname. Il suo personaggio è ruvido ma sensibile e la voglia di essere amato a tratti urla attraverso le pagine. Il racconto della sua famiglia è commuovente e non è banale, tanto che la sua storia di bambino cresciuto in una famiglia così risulta molto credibile.

Il legame che l’autrice è riuscita a creare fra Lucy e James è qualcosa di davvero unico perché è un’amicizia che si rilega tanti anni dopo che le loro vite si sono separate, dove la vita li ha messi davanti agli avvenimenti che li ha portati a essere quello che sono in quel momento.
Accanto a loro ci sono dei personaggi secondari caratterizzati molto bene e che entrano in scena con discrezione non offuscandoli e rendendo piacevole le interazioni. Ci sono stati dei momenti dove la familiarità si percepiva tantissimo facendo risaltare la parte commuovente della storia.

La narrazione che utilizza l’autrice è in terza persona e, per mio gusto, si perde tanto in descrizioni, aneddoti e azioni che alle volte mi hanno distratta. Certamente la visione che dona al lettore è non solo completa ma anche minuziosa, però credo che se avesse utilizzato una narrazione in prima persona, ci sarebbe stata più empatia sia con Lucy che con James.

Scritto ciò, rimane una narrazione fluida e capace di emozionare, l’atmosfera natalizia è incantevole e quello che ho apprezzato tantissimo è il far percepire il senso della comunità, la tenacia nel non mollare mai e l’istinto della speranza. È un libro sulle seconde possibilità che non si fanno scappare perché l’esperienza di vita ha insegnato a non farlo.

Buona lettura!
Sushka

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